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Come scegliere l’ Accademia Make Up per diventare truccatore

Per trasformare la passione del trucco in un lavoro è consigliabile scegliere un’ Accademia Make Up che abbia ad una serie di caratteristiche.

Bisogna quindi stilare una lista di requisiti, suddividendo quelli soggettivi, quindi derivanti da nostre scelte ed esigenze, da quelli oggettivi, cioè intrinsechi della scuola make up.

Accademia Make Up

Aula Pratica MBA Academy

Caratteristiche Soggettive

Prima di scegliere la scuola per make up artist da frequentare è importante avere chiari alcuni concetti:

  • Che budget ho? le Accademie make up svolgono nella maggior parte dei casi corsi che vanno da un anno a tre anni, indi per cui richiedono un impegno economico non indifferente.
  • Voglio frequentarla nella mia città? E nella mia città ce ne sono? Le maggiori scuole per make up artist sono a Milano, Bologna, Roma e Napoli, ma anche in altre città è possibile trovare scuole più piccole con corsi validi. La scelta sta a noi.
  • Se sono costretto o preferisco scegliere un’Accademia Make Up in un’altra città, quanto sono disposto ad allontanarmi? Allontanarsi da casa non è facile, vivere da soli è faticoso. Che scegliate una città vicina per fare la spola ogni giorno in treno o in auto, o che scegliate una città più lontana in cui vivere per il periodo del corso, cercate di trovare una buona compagnia con cui dividere tempo e spese,meglio se con il vostro stesso obiettivo.
  • Quanto tempo posso dedicare alla frequentazione dei corsi e allo studio? Oltre ai corsi, che si può aver la fortuna di trovare anche nei weekend per chi lavora, è importante ricordare che lo studio a casa, proprio come alla scuola dell’obbligo, è fondamentale. Ripassare la parte orale ed esercitarsi nella pratica deve essere un’attività quotidiana. Se non disponete di questo tempo i risultati potrebbero essere lenti, restereste indietro rispetto ai colleghi e avreste vanificato l’impegno economico.
  • Ho un budget a disposizione per attrezzature extra, eventuali viaggi intra-scolastici per stage e opportunità di imparare sul campo? Durante i corsi per make up artist, nelle accademie più grandi vengono spesso date piccole opportunità di stage per far s^ che gli studenti possano iniziare a confrontarsi con gli altri operatori presenti sui set. A volte questi stage prevedono l’acquisto di attrezzature extra, viaggi e alberghi che sono a nostro carico. Un piccolo impegno economico a fronte di esperienze che serviranno a formarci.
  • Quanto sono disposto a sacrificarmi per intraprendere questa strada? La parte più importante è probabilmente questa. Intraprendere la carriera del make up artist significa fare scelte che spesso portano a sacrifici non indifferenti, soprattutto se si ambisce a lavorare nel mondo della moda, dove i viaggi sono all’ordine del giorno ed è difficile costruire una vita sociale e personale stabile.
Accademia Make Up

Apulia Università del Benessere – Bari

Caratteristiche oggettive

Una volta stabilite le nostre priorità è giunto il momento di fare un’ulteriore selezione delle scuole di trucco in base ad alcune caratteristiche intrinseche.

  • Struttura: è importante che l’Accademia Make Up sia ampia, illuminata a dovere sia con attrezzature professionali che con luce naturale. E’ fondamentale che ci sia un’aula con schermo o proiettore per le lezioni teoriche e una seconda aula per le lezioni pratiche.
  • Insegnanti: informatevi sul curriculum dei docenti e su quanti e quali interverranno alle vostre lezioni.
  • Programma: dedicate tempo alla scelta del corso, per valutare se ne preferite uno ampio base o uno più specialistico. Infine studiatene il programma in maniera approfondita, favorendo i corsi che oltre alla parte pratica e teorica inseriscano lezioni di marketing, lingue straniere, styling, fotografia, riprese e parte commerciale.
  • Attrezzatura: E’ importante che le aule siano ben attrezzate con specchi dotati di illuminazione professionale naturale, affinché i docenti e voi stessi possiate lavorare e valutare i progressi in modo opportuno.
  • Durata e Frequenza dei corsi: prendete nota della durata del corso make up e dei giorni e orari di frequenza, per poter organizzare la vostra vita privata, il lavoro e lo studio.
  • Kit: informatevi sulla presenza di un kit di prodotti e sul suo costo (compreso o meno nel costo complessivo del corso). Cosa ancora più importante, chiedete il o i brand che lo compongono.
  • Attestati e certificazioni: abbiate cura di capire che tipo di attestato verrà rilasciato e la sua validità sul territorio.
  • Stage e possibilità lavorative: durante e dopo il corso sono previsti stage sul campo? Se si, quanti e quali? Informatevi su quelli pregressi e chiedete alla scuola se ha un Service al quale si può accedere e secondo quali modalità o se è in contatto con Agenzie che reclutano truccatori sul suolo Italiano e Straniero.
  • Modelle: informatevi sulle modalità di svolgimento della parte pratica: le modelle dovrete portarle voi? Sono fornite a pagamento dalla scuola? Vi truccherete fra allieve?

E infine non dimenticate di valutare i pareri di amiche e persone che hanno già frequentato un’ Accademia Make Up su cui state orientando la vostra scelta. Leggete pareri online sulle scuole di trucco, se conoscete qualche diplomata, contattatela per avere un suo feedback.

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Realizzato il 1 Giugno 2016 By Laura Portomeo 13 commenti Archiviato in:Diventare Make Up Artist

Corsi self Make Up

Commenti

  1. Emanuela Capizzi dice

    1 Giugno 2016 alle 21:39

    Ma se la categoria non esiste di cosa parlate???!!

    Rispondi
    • Tentazione Make Up dice

      1 Giugno 2016 alle 22:04

      Gentile Emanuela, cito dal sito dell’antep:
      Fondamentalmente il settore trucco è diviso in due settori ben distinti che teoricamente non potrebbero e non dovrebbero intersecarsi a livello di lavoro.

      1) Trucco Artigiano: regolamentato dalla legge 1/90 (Estetica) e sue modificazioni e dalla legge sulla cosmetica L. 11 ottobre 1986, n. 713 e successive modificazioni (DLgs 10.9.1991, n. 300; DLgs 24.4.1997, n.126 e Dlgs 15.2.2005, n.87) .

      2) Trucco Professionale per lo spettacolo: regolamentato dai vari contratti nazionali del settore. (ma non esiste una legge nazionale per il suo riconoscimento giuridico) L’eventuale formazione, non obligatoria, è ancora riconducibile alla legge quadro 845/78 di cui alcune regioni ne hanno legiferato gli applicativi.

      Concludo precisando che la categoria esiste anche se regolamentata in modo osceno.
      Saluti
      Laura Portomeo

      Rispondi
      • Emanuela dice

        1 Giugno 2016 alle 21:31

        O una categoria e’ regolamentata o non lo è, sia per il codice civile sia per il penale (al quale voi e antep incorrete) rappresento la categoria da ben 5 anni davanti al Ministero del Lavoro ergo attenzione a ciò che scrivete.

        Rispondi
  2. Emanuela Capizzi dice

    1 Giugno 2016 alle 21:40

    Nessun attestato e’ valido

    Rispondi
  3. Emanuela Capizzi dice

    1 Giugno 2016 alle 21:41

    Contatatemi se volete la verità (compresi voi che pubblicate)

    Rispondi
  4. Emanuela Capizzi dice

    1 Giugno 2016 alle 22:35

    Attenzione la Legge 1/90 cita che solo l’estetista può e applica il prodotto cosmetico ogni scuola e’ da intendersi una FRODE ALLA LEGGE STATALE

    Rispondi
    • Tentazione Make Up dice

      1 Giugno 2016 alle 22:48

      Emanuela, ribadisco: la legge italiana a riguardo è retrograda e mal fatta. Ciò nonostante non siamo qui a discutere di questo.
      Le accademie forniscono gli strumenti per imparare l’arte del trucco, e per quanto questa professione ad oggi non sia ben regolamentata non significa che per svolgerla non vi sia bisogno di studio. Il diploma della scuola attesta che questo studio è stato svolto con profitto. E checchè se ne dica, avere un titolo di studio specialistico costituisce, con il portfolio, un valore su cui molte aziende basano le assunzioni.
      Buon proseguimento
      Laura Portomeo

      Rispondi
      • Emanuela Capizzi dice

        1 Giugno 2016 alle 22:51

        Forse dovrebbe documentarsi…non esiste legge al riguardo chiunque operi incorre ex art.349 C.p.

        Rispondi
  5. Tentazione Make Up dice

    1 Giugno 2016 alle 22:59

    Quindi i truccatori che operano nello spettacolo sono lavoratori abusivi?
    E le estetiste che truccano anche?
    Scusi ma non la seguo.
    Non capisco il perchè di questa crociata sotto un articolo che raccomanda come valutare una scuola di formazione.

    Indipendentemente da leggi o non leggi qui si consigliano dei parametri su cui scegliere la scuola dove imparare.

    Rispondi
    • Emanuela Capizzi dice

      1 Giugno 2016 alle 23:08

      In realtà’ le estetiste sono le uniche regolamentate, mi dispiace ma se non riesce a leggere non dovrebbe scrivere!

      Rispondi
      • Tentazione Make Up dice

        2 Giugno 2016 alle 07:08

        Emanuela se lei volesse avere la bontà di illuminarci tutti sulla questione, redazione e lettori, saremmo più che felici di indottrinarci leggendo un suo articolo sull’argomento, che pubblicheremmo volentieri a suo nome sul portale.
        Visto che è così ferrata sull’argomento, magari un articolo esaustivo potrà far meglio luce sulla questione.
        Cordiali Saluti
        Laura Portomeo

        Rispondi
        • cesare dice

          3 Giugno 2016 alle 13:05

          REGIONE LOMBARDIA – PAG 538 E SEGUENTI

          http://www.lavoro.regione.lombardia.it/shared/ccurl/630/950/QUADRO%20REGIONALE%20DEGLI%20STANDARD%20PROFESSIONALI.pdf?trk=profile_certification_title

          18.9 Truccatore (cinema, teatro, televisione)

          DESCRIZIONE PROFILO Il truccatore è specializzato nel truccare attori e altri personaggi (cantanti, uomini politici, conduttori televisivi) che partecipano a spettacoli cinematografici, televisivi o teatrali. Studia preventivamente il tipo di pelle e la conformazione del viso della persona da truccare e il tipo di riprese previsto (in interni o esterni, in piena luce o in ombra, ecc.); definisce un tipo di trucco che diminuisca difetti ed effetti dell’illuminazione ed evidenzi determinati tratti caratteriali o personali sulla base del ruolo del personaggio; applica il trucco prima delle riprese o dello spettacolo, e ne garantisce la tenuta durante tutta la messa in scena; strucca gli attori principali a fine spettacolo. Per lo svolgimento della sua attività utilizza cosmetici, fondotinta, correttori, matite per il trucco, cotone, latte detergente, applica protesi di vario genere (nasi finti, borse degli occhi, cicatrici..); applica tecniche per creare effetti speciali (finte lacrime, invecchiamento..)

          ELEMENTI DI CONTESTO CONTESTI LAVORATIVI

          Ambito/i di riferimento: La sua attività si svolge prevalentemente presso studi cinematografici, studi televisivi, teatri. Collocazione/i organizzativa/e: Sulla base delle indicazioni del regista, collabora con direttore della fotografia (cinema) e direttore delle luci (teatro), è coordinato dal costumista. Coordina il team degli assistenti al trucco il cui numero varia a seconda delle esigenze artistiche e di budget dello spettacolo. Fa eseguire nei laboratori specializzati le eventuali protesi necessarie al trucco di scena. Modalità di esercizio del lavoro: Il truccatore è sempre presente durante tutte le riprese del film o durante tutte le rappresentazioni teatrali di uno spettacolo, la sua attività, quindi, richiede una grande flessibilità di orari e disponibilità di stare in trasferta anche per mesi. L‟attività richiede molte ore consecutive di lavori in piedi. Generalmente ha contratti a tempo determinato che coincidono con la durata dello spettacolo o del film: scadenze settimanali nel cinema, quindicinali o mensili per il teatro.
          *******************************
          Non mi pare che la Regione Lombardia ritenga indispensabile la qualifica professionale di “estetista” per poter truccare in ambito professionale così come non la richiedono tutti gli enti pubblici a cominciare dal Teatro alla Scala di Milano o la RAI Radiotelevisione Italiana, etc.
          C’è certamente molta confusione tra la legge sull’estetica e gli Attestati di Competenza di Truccatore che la Regione Lombardia rilascia e siamo evidentemente in presenza di carenze e contraddizioni legislative, ma minacciare querele mi sembra solo un segnale di debolezza.
          D’altro canto le estetiste NON sono certo in grado di soddisfare la domanda specializzata di Truccatori per la moda o per il cinema e lo spettacolo nè sembra indispensabile, da un punto di vista pratico formativo, un corso di 3 o 4 anni in larga parte dedicato a massaggi e cerette per poter avere l’autorizzazione ad effettuare un trucco fashion sulle passerelle di Armani.
          Cesare Massa – Direttore della MBA – Making Beauty Academy

          Rispondi
    • Emanuela Capizzi dice

      1 Giugno 2016 alle 23:09

      Att.ne articolo da querela.

      Rispondi

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